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L’Etiopia è un partner prioritario dell’Italia e dell’Unione Europea in Africa sub-sahariana, un punto di riferimento essenziale per la stabilità di una regione che ha rapporti di lungo corso con il nostro Paese e che riveste oggi un ruolo cruciale per la sicurezza internazionale.
Le relazioni politiche bilaterali proseguono su di un piano di ottima collaborazione, specie a partire dalla restituzione da parte italiana della Stele di Axum (aprile 2005), che ha aperto un nuovo capitolo nei rapporti fra i due Paesi. Frequenti le visite bilaterali (come dimostrano quelle del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a marzo 2016, del Presidente del Consiglio Matteo Renzi a luglio 2015, del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a gennaio 2015 e gennaio 2016, oltre che quella del Ministro degli Esteri etiopico Tedros Adhanom a Milano a settembre 2015, e da ultimo quella della Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Emanuela Del Re a giugno 2019, del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a ottobre 2018, oltre a quella del Primo Ministro etiopico Abiy Ahmed Ali a gennaio 2019 a Roma).
Il ruolo che l'Etiopia svolge in alcune delle principali situazioni di conflitto nel Corno d'Africa, come la Somalia o il Sud Sudan, la rende un partner imprescindibile in questa regione del mondo.
Ma, al di là delle ragioni storiche e geopolitiche che giustificano intensi rapporti bilaterali, vi sono oggi concreti interessi economici per l'Italia in Etiopia. Il sostenuto trend positivo fatto registrare dal Paese nell’ultimo decennio (oltre 10% di crescita media del PIL dal 2004), l'apertura - seppur timida - agli investitori internazionali, il basso costo del lavoro, le dimensioni ragguardevoli del mercato (più di 109 milioni di persone), la disponibilità di fonti energetiche nazionali (idroelettriche), i collegamenti aerei diretti con l'Italia e, non da ultimo, la presenza di una comunità italiana limitata ma ben inserita, rappresentano i punti di forza su cui costruire rapporti economico-commerciali più dinamici.
L’interscambio commerciale, ancora al di sotto delle reali potenzialità e fortemente concentrato, è cresciuto costantemente negli anni. Nel 2017 il valore dell’interscambio Italia-Etiopia è stato pari a 326 milioni di euro: 277 milioni le nostre esportazioni (-14,3%) e 49 milioni le nostre importazioni, mentre nel 2018 è stato pari a 292 milioni di euro (-10,5% rispetto all’anno precedente) con esportazioni italiane pari a 235,2 milioni di euro (-15,1%) e importazioni che hanno ammontato a 56,7 milioni (+15,2%), queste ultime in aumento rispetto all’anno passato. Nei primi due mesi del 2019, le nostre esportazioni sono cresciute: 26,3 milioni di euro (+6,9%), mentre le importazioni sono diminuite: 9,5 milioni (- 23,5,3%). L’Etiopia è il quinto mercato di destinazione dell’export Italiano in Africa sub-sahariana. L’Italia è il nono cliente e quinto fornitore a livello mondiale, secondo partner commerciale, primo fornitore e terzo cliente a livello europeo. La quota di mercato del nostro export è pari al 4%, molto superiore a quella dei principali competitors europei (Germania: 2,1%; Francia 1,3%; Spagna: 0,9%). Circa la metà del nostro export è basato su macchinari e apparecchiature, in particolare macchine industriali specializzate e di impiego generale (motori e generatori). Seguono prodotti della siderurgia, tessili, componenti di autoveicoli (granaglie, prodotti in metallo ed elementi da costruzione in metallo). Per quanto riguarda le importazioni, esse si concentrano nel settore agricolo (caffè, semi oleaginosi e altri prodotti di colture permanenti) e nelle produzioni conciarie e tessili. Questi dati non tengono conto del fenomeno delle triangolazioni (via Paesi del Golfo) e dei beni prodotti da aziende italiane presso stabilimenti in Paesi terzi (ad esempio, IVECO in Cina e Piaggio in India).
Gli Investimenti Diretti Esteri italiani in Etiopia ammontano per il 2018 a 184 milioni di euro, con un trend in costante crescita negli ultimi cinque anni. Complessivamente, lo stock al 2018 degli IDE italiani in Etiopia ammonta a 587 milioni di euro.
La presenza economica italiana in Etiopia consta di un variegato gruppo di imprenditori residenti, in molti casi presenti nel Paese da oltre quarant’anni (con la parentesi del regime di Menghistu, che ha costretto molti di questi a lasciare il Paese per poi farvi ritorno dopo il 1991), e di gruppi e aziende che hanno iniziato ad operare in Etiopia in tempi più recenti sulla spinta della forte crescita economica che ha caratterizzato il Paese nell’ultimo decennio. Alcuni grandi progetti infrastrutturali del Paese sono affidati a società italiane: è il caso della Salini-Impregilo, che ha realizzato in Etiopia venti grandi progetti per un valore di oltre 9 miliardi di euro, la maggior parte dei quali nel settore dell’energia idroelettrica. Il Gruppo sta costruendo due impianti idroelettrici che sono tra le opere principali del Piano di Sviluppo Energetico del Paese: Koysha (Gibe IV) sul fiume Omo e la GERD (Grand Ethiopian Renaissance Dam) sul Nilo Azzurro, dopo gli impianti di Gilgel Gibe I, Gilgel Gibe II e il progetto idroelettrico Gibe III. Nell’assemblaggio di veicoli commerciali, CNH/IVECO opera in Etiopia dal 1970 tramite la JV AMCE (Automotive Manufacturing Company of Ethiopia) di cui Iveco detiene il 70%, mentre il restante 30% è di proprietà del Ministero dell’Industria e del Commercio etiopico.
Gli operatori italiani nutrono un generale ottimismo circa il futuro del Paese, ma non mancano di sottolineare gli aspetti critici che caratterizzano questo contesto e che colpiscono indistintamente tutte le imprese private, siano esse straniere o locali.
Dati generali ETIOPIA
Forma di stato | Repubblica federale democratica |
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Superficie | 1.104.300 kmq |
Lingua | Amarico (ufficiale), oromo, somalo, tigrino e varie lingue locali. Molto diffuso l'inglese. |
Religione | Ortodossi 43,5%, islamici 33,9%, protestantI 18,5%, minoranze cattoliche e animiste |
Moneta | Birr (ETB) |
ANALISI SWOT (STRENGTHS, WEAKNESSES, OPPORTUNITIES, THREATS)
Punti di forza
- Crescita del PIL
- Dimensioni del mercato
- Posizione strategica
- Basso costo del lavoro
- Basso costo dell'energia elettrica
Punti di debolezza
- Inflazione
- Burocrazia statale
- Regolamenti sulla valuta estera
- Accesso al finanziamento
OPPORTUNITA'
Cosa vendere
- Macchinari e apparecchiature
- Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli
- Prodotti chimici
- Costruzioni
- Prodotti tessili
Dove investire
- Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
- Prodotti tessili
- Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
- Flussi turistici
- Prodotti alimentari
MINACCE
- Interferenza statale (Rischi politici)
- Business climate (Rischi operativi)
- Insufficienza di risorse per sostenere grandi progetti (Rischi economici)
Nota: I punti di forza, i punti di debolezza, le opportunità e le minacce sono identificati localmente sulla base di informazioni qualitative e quantitative (provenienti da varie fonti).
Presenza italiana
Azienda | Settore | Sito internet | Informazioni utili |
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ACOS S.P.A |
| Sito Internet | |
ADRIA.MED. SRL |
| Sito Internet | |
AFRICAN COTTONS |
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AGREX S.P.A |
| Sito Internet | |
ALTAY SCIENTIFIC, SPA |
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