Brasilia – Il governo brasiliano ha azzerato l’aliquota fiscale sulle importazioni di 11 prodotti alimentari di base, tra cui carni, sardine, caffè tostato, chicchi di caffè, olio d’oliva, zucchero, olio di palma, olio di girasole, mais, pasta e biscotti.

La misura, già entrata in vigore, è stata annunciata nei giorni scorsi dal vicepresidente e ministro dell’Industria, Geraldo Alckmin, come riportano i giornali brasiliani. L’obiettivo è aumentare l’offerta alimentare e ridurre i prezzi di mercato.

La decisione del governo di Lula da Silva punta a proteggere in particolare le famiglie a basso reddito. La riduzione tariffaria potrebbe infatti consentire l’importazione di prodotti selezionati a costi inferiori, aumentando la disponibilità di questi articoli sul mercato interno, facilitando per le famiglie l’acquisto di prodotti essenziali. Con l’aumento dell’offerta, il governo vorrebbe bloccare l’aumento dei prezzi, dopo che negli ultimi mesi l’inflazione ha subito una leggera accelerazione.

Oltre ad aumentare il potere d’aquisto per i brasiliani, secondo il governo questa flessibilità tariffaria può contribuire ad altri obiettivi, come garantire che gli squilibri tra domanda e offerta dovuti a fluttuazioni climatiche, geopolitiche, dei tassi di cambio o dei costi di produzione siano mitigati dalle importazioni.

Il governo brasiliano sottolinea che la misura sarà accompagnata da altre azioni strutturali, preservando la sostenibilità della filiera produttiva nazionale.

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