Johannesburg – Il governo sudafricano e il gruppo pubblico Transnet stanno valutando nuove modalità per attrarre investimenti privati con l’obiettivo di rilanciare la rete ferroviaria merci del Paese, in forte difficoltà da anni. Lo ha annunciato la ministra dei Trasporti, Barbara Creecy, in un discorso trasmesso in televisione.

Transnet, holding statale che gestisce infrastrutture ferroviarie e portuali, fatica da tempo a garantire un servizio efficiente a causa di carenze di attrezzature e ritardi nella manutenzione. Questi problemi sono attribuiti ad anni di sotto-investimenti, aggravati da furti di cavi e atti di vandalismo che hanno danneggiato ulteriormente la rete. “La disponibilità limitata di risorse statali per finanziare lo sviluppo infrastrutturale e colmare i ritardi ha aggravato queste criticità, compromettendo la capacità degli enti pubblici di adempiere al proprio mandato”, ha dichiarato Creecy. Per favorire l’intervento di operatori privati, è stata lanciata una manifestazione d’interesse online (Rfi) rivolta agli investitori.

L’iniziativa riguarda, tra le altre, la Northern-Cape to Saldanha Bulk Minerals Corridor – strategica per l’export di minerali ferrosi e manganese – e il corridoio Northern-Cape to Nelson Mandela Bay, anch’esso destinato principalmente all’export di manganese. Un altro asse di rilievo incluso nell’Rfi I è il progetto Limpopo e Mpumalanga to Richards Bay Bulk Minerals Corridor, focalizzato sulle esportazioni di carbone e cromo, con una previsione anche per il magnetite.

Secondo Creecy, il governo e Transnet hanno già ricevuto numerose proposte non sollecitate da parte di attori privati, che offrono capitali, competenze e know-how per sostenere la riqualificazione e la riforma dei sistemi ferroviari e portuali.

Al termine della fase esplorativa, prevista nei prossimi mesi, seguirà una vera e propria richiesta di proposte (Rfp), il cui lancio è fissato per agosto.

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