La Federal Reserve ha deciso di alzare per la seconda volta dall’inizio dell’anno, dopo l’aumento di marzo, l’intervallo obiettivo dei tassi di interesse sui federal funds all’1%-1,25%. La decisione riflette il recente miglioramento del quadro macroeconomico e soprattutto l’accresciuta fiducia della Banca Centrale sulle prospettive di crescita e di inflazione.

Nel primo trimestre del 2017, il PIL ha rallentato piu` delle attese all’1,2% (dal 2,1% del IV trimestre del 2016), ma gli indicatori piu` recenti mostrano una ripresa dei consumi e degli investimenti.

Il ritmo di crescita dell’occupazione e` rimasto solido (138.000 a maggio, 174.000 in aprile) e il tasso di disoccupazione e` sceso al 4,3%, il livello piu` basso dal 2001.

L’inflazione (misurata dal deflatore dei consumi) e` scesa in aprile all’1,7% (dall’1,9%), allontanandosi dall’obiettivo del 2% della FED.

Rispetto a marzo, sono state riviste leggermente al rialzo le stime di crescita per il 2017, al 2,2% da 2,1%, mentre sono rimaste invariate quelle per il prossimo biennio (2,1 % nel 2018 e 1,9% nel 2019), e il livello di lungo periodo (1,8%).

Piu` rilevanti gli scostamenti, al ribasso, del tasso di disoccupazione (4,3% nel 2017 e 4,2% nel 2018 – 2019, da 4,5% nel triennio), anche del livello di lungo periodo (4,6% da 4,7%).

Il temporaneo rafforzamento dell'economia, e soprattutto del mercato del lavoro, compenserebbe il rallentamento dell'inflazione, stimata all'1,6% nel 2017 (dall'1,9% di marzo), che raggiungerebbe l'obiettivo del 2% nel 2018. Di conseguenza, sono rimaste invariate le previsioni dei tassi di interesse sui federal funds, che raggiungerebbero l’1,4 % a fine 2017, il 2,1% a fine 2018 e il 2,9% a fine 2019. Secondo questa traiettoria, la FED rimane orientata a un terzo rialzo entro la fine dell’anno, a condizione che i dati macroeconomici nei prossimi mesi siano in linea con le attese della Banca Centrale.

Notizia segnalata da
Ambasciata d'Italia - USA