Le infrastrutture della Nigeria devono crescere a un ritmo di almeno tra il 5 e il 7% l’anno per stimolare la produttività e la crescita sostenibile delle imprese: lo ha affermato il governatore della Banca centrale della Nigeria (Cbn), Godwin Emefiele nel suo discorso alla conferenza per il trentesimo anniversario della Finance Correspondents Association of Nigeria (Fican), ripreso dai quotidiani locali.

Emefiele ha spiegato che sebbene il settore delle micro, piccole e medie imprese (Mpmi) sia stato un importante motore della crescita dell’economia nigeriana, dell’innovazione e della creazione di posti di lavoro, il suo potenziale per stimolare la crescita e continuare a creare posti di lavoro è stato ostacolato dalla mancanza di accesso a infrastrutture di qualità.

Il governatore della Cbn ha osservato che sebbene i paesi dell’Africa sub-sahariana abbiano speso dal 6 al 12% del loro Pil annuale in infrastrutture, la Nigeria avrà bisogno di ulteriori investimenti, pari a 100 miliardi di dollari, per colmare il suo divario infrastrutturale nei prossimi 30 anni, circa l’1,2% del suo Pil.

“Al di là delle infrastrutture, l’accesso ai finanziamenti rimane una delle maggiori minacce allo sviluppo delle Mpmi, sia nelle economie sviluppate che in quelle in via di sviluppo, con gravi implicazioni per la produttività, lo sviluppo economico e la creazione di posti di lavoro” ha affermato Emefiele.

La Banca ha quindi messo in atto diverse misure per stimolare la crescita economica e ridurre l’impatto della pandemia sui nigeriani, uno sforzo di intervento che ha rappresentato circa il 3,5% del Pil. [AIM]

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