Il governo vietnamita e la Banca Mondiale hanno firmato un accordo per un finanziamento di 221,5 milioni di dollari a sostegno della ripresa post-pandemia del Vietnam attraverso riforme politiche volte a migliorare l’inclusione finanziaria e stimolare una maggiore resilienza ambientale.

Lo si apprende dall’agenzia di stampa vietnamita, Vna, la quale precisa che il credito di 221,5 milioni di dollari è un’operazione di sostegno al bilancio e si presenta sotto forma di condizioni agevolate per un periodo di 30 anni con un periodo di grazia di cinque anni. Incoraggia le riforme politiche nell’ambito di due pilastri.

Il primo sostiene una ripresa economica inclusiva alleggerendo il carico fiscale sulle imprese, migliorando l’accesso all’assistenza finanziaria. Il secondo pilastro contribuisce a migliorare la sostenibilità ambientale delle politiche commerciali, accelerando l’adozione dell’e-government e aumentando la diffusione delle energie rinnovabili.

Nel suo comunicato stampa del 27 dicembre, Banca Mondiale ha valutato che il governo vietnamita si è mosso rapidamente negli ultimi mesi sull’attuazione di queste riforme. Ne sono un esempio l’approvazione delle licenze di mobile money e l’introduzione di sistemi di fatturazione elettronica nei comuni più grandi del Paese.

Il credito viene fornito attraverso l’International Development Association (Ida) della Banca Mondiale, la finestra di prestito agevolato della banca per i paesi a basso reddito. 

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