26/11/2024 - Benin - Un ruolo chiave per la diaspora nello sviluppo locale

Cotonou – Finanza verde, rafforzamento della produzione locale, mobilitazione del risparmio interno e della diaspora: è questa la ricetta che il governo del Benin sta mettendo in campo per reperire i finanziamenti necessari alla transizione energetica e allo sviluppo.
A enunciarla, in un’intervista a Jeune Afrique, è stata Maryse Lokossou, direttrice generale della Caisse des Dépôts et Consignations del Benin (Cdc), il principale attore finanziario dello Stato beninese nella sua politica di investimenti, che indica la diaspora come un attore fondamentale in questo scenario economico. Con un bilancio aumentato di oltre 100 miliardi di franchi tra il 2022 e il 2023, attualmente il budget complessivo della Cdc è di 1.000 miliardi di franchi (1,53 miliardi di euro circa), il Cdc si è lanciato in un’operazione di attrazione di nuove fonti di investimento: “Nonostante le sfide incontrate durante tutto l’anno, in particolare quelle legate alla volatilità dei mercati finanziari internazionali e all’aumento dei costi energetici, Cdc Benin ha mantenuto la sua capacità di generare rendimenti a lungo termine” dichiarò a settembre il ministro dell’economia beninese Romuald Wadagni, presidente del Consiglio di sorveglianza del Cdc.
L’idea di base è “costruire un modello che permetta di catturare un certo numero di risorse locali che, oggi, sono considerate “inattive”, o non sufficientemente sfruttate”” ha spiegato a Jeune Afrique Lokossou, che spiega che migliorare la raccolta di risorse dai contribuenti “tradizionali” è la chiave per migliorare la situazione economica del Benin. In quest’ottica, il Cdc ha avviato quindi un’operazione di diversificazione del suo portafoglio: “Stiamo lavorando per catturare i risparmi della diaspora e reinvestirli in progetti di interesse generale e di sviluppo sostenibile”. Queste risorse finiranno quindi in un fondo di reinvestimento, che opererà con Fondo pensione integrativo beninese (annunciato di recente e ancora non creato) e con prodotti finanziari che saranno lanciati per “catturare il risparmio informale”, per essere poi reinvestite nei tanti settori in cui interviene il Cdc.
Dalla sanità al digitale fino all’agricoltura: uno degli obiettivi citati da Lokossou è rafforzare la produzione locale e le catene del valore locali, quel “made in Benin” i cui progetti industriali richiedono tuttavia sostegno finanziario per creare vero valore aggiunto. “L’obiettivo è chiaro: trasformare le materie prime locali, come il cotone e gli anacardi, per creare valore aggiunto a livello locale e generare posti di lavoro”.
Notizia segnalata daInternationalia - www.internationalia.org