ANGOLA – Gli ultimi anni per l’Angola sono stati quelli del boom bancario, ma il settore, se vuole consolidarsi, dovrà prendere in considerazione la possibilità di fusioni. È quanto gli analisti della società locale Eaglestone scrivono in un rapporto citato dal Jornal De Angola.

L’attuale numero di 29 istituti di credito attivi nel Paese si dimostrerà “insostenibile” a medio e lungo termine, sostiene l’analisi sia per le nuove e più stringenti regole in materia di capitalizzazione, sia per il possibile interesse di investitori stranieri ad acquistare quote azionarie, che contrasta con quello del governo di mantenere il settore in mani angolane.

Il Jornal de Angola cita a questo proposito le notizie, che già circolano, di una possibile fusione delle due maggiori banche del Paese, BIC e BFA, così come il possibile interesse della cinese Fosun per il Banco Espirito Santo Angola (BESA), che oggi subisce un progetto di ‘ristrutturazione’ dopo essere rimasto coinvolto nel fallimento e nel successivo salvataggio del portoghese Banco de Espirito Santo (BES). [DM]

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