Politica interna (HONG KONG)
Dal 1 luglio 1997 Hong Kong è una Regione Amministrativa Speciale della Repubblica Popolare Cinese, a seguito del trasferimento della sovranità sul territorio dal Regino Unito alla Cina.
La Legge Fondamentale (Basic Law), approvata nel 1990 dall'Assemblea Nazionale del Popolo sulla base della Dichiarazione Congiunta sino-britannica del 1984, assicura al territorio un alto grado di autonomia. In applicazione del principio "un Paese, due sistemi", anche dopo il ritorno alla sovranità cinese, Hong Kong ha mantenuto un proprio Esecutivo, l'ordinamento giuridico di Common Law, un’assemblea parlamentare, un sistema economico liberista, una propria moneta, un proprio sistema fiscale e doganale e una stampa libera. Sono escluse dalle sue competenze la politica estera e di difesa, gestite dal Governo Centrale. La Basic Law stabilisce che tale sistema di autonomia sarà garantito per 50 anni, fino al 2047.
Il sistema di governo si articola in tre organi principali: il Consiglio Legislativo (LegCo), il Chief Executive (che guida l'Esecutivo) e la Magistratura.
Il potere del LegCo si sostanzia nell'approvazione dei disegni di legge presentati dall'Esecutivo, nel voto sul bilancio e in attività d'indirizzo e controllo sul Governo.
Il Chief Executive è a capo dell’Esecutivo. La sua nomina, ratificata da Pechino, è frutto della designazione di un Comitato Elettorale di 1.500 membri. È attualmente in carica il sesto Governo di Hong Kong guidato da John Lee, insediatosi il 1° luglio 2022, che ha coinciso con il 25mo anniversario del ritorno di sovranità della città alla Cina.
La magistratura di Hong Kong è indipendente e l'ordinamento giurisdizionale si fonda sui principi di Common Law ereditati dalla tradizione giuridica britannica ed è quindi svincolato da quello della Repubblica Popolare Cinese.
Nel 2019 e 2020 Hong Kong è stata scossa da massicce manifestazioni di piazza scaturite dal contestato progetto di legge sull'estradizione, successivamente allargatesi per sostenere più ampie istanze democratiche. In quel periodo, la città è stata teatro di numerose e frequenti dimostrazioni pubbliche che hanno radunato centinaia di migliaia di persone. Si sono verificati scontri tra Polizia e manifestanti e diffusi episodi di violenza. Secondo fonti governative, dal giugno 2019, più di 10.000 persone sono state arrestate per il loro coinvolgimento nelle manifestazioni. La pandemia da COVID-19 e le numerose restrizioni per contenerne la diffusione ha contribuito in maniera determinante a porre fine ai raduni.
A seguito della crisi, il Governo centrale ha favorito misure intese a prevenire nuove esternazioni di dissenso. Nel giugno 2020 è stata introdotta la Legge sulla Sicurezza Nazionale (NSL), contenente disposizioni volte a perseguire i reati di sovversione, secessione, terrorismo e collusione con potenze straniere, prevedendo pene fino all’ergastolo; nel 2021, la riforma del sistema elettorale ha ridotto il numero dei parlamentari del LegCo eletti a suffragio universale (passati da 35 a 20); è stata altresì approvata una modifica della composizione della Commissione Elettorale deputata a designare il Capo dell’Esecutivo, a discapito dei rappresentanti eletti a suffragio universale, ed è stata istituita una nuova commissione incaricata di valutare l’eleggibilità dei candidati alle cariche pubbliche al fine di assicurare la natura “patriottica” dei candidati aspiranti a ricoprire cariche di governo. Nel 2023 è stata approvata una riforma della struttura e delle modalità di elezioni dei Consigli Distrettuali, che ha comportato la consistente riduzione dei seggi a elezione diretta (da 452 a 88) e meccanismi di controllo sull'operato dei Consiglieri. Le ultime elezioni dei rappresentanti dei distretti svoltesi a dicembre 2023 hanno fatto registrato una bassa affluenza (27,54%) e hanno sancito la vittoria del partito “Democratic Alliance for the Betterment and Progress”. Infine, nel marzo 2024 le Autorità di Hong Kong hanno introdotto una legislazione locale sulla salvaguardia della sicurezza nazionale, prevista dall’Articolo 23 della Basic Law. La nuova legge disciplina cinque tipologie di reato (tradimento; insurrezione; furto di segreti di stato e spionaggio; attività di sabotaggio che mettono a rischio la sicurezza nazionale; interferenza esterna) ed è complementare