Quadro macroeconomico (MAROCCO)
Nel 2019 l’economia nazionale ha registrato un tasso di crescita meno marcato rispetto all’anno precedente, assestandosi ad un +2,3% rispetto al +3% del 2018. Questo rallentamento è stato causato principalmente da un’annata agricola non particolarmente positiva, condizionata dalle sfavorevoli condizioni climatiche e da una pluviometria insufficiente. In proposito, è stato riscontrato un calo significativo della produzione di cereali (-50%) rispetto all’anno precedente. Tenendo conto di un contestuale miglioramento (+7,6%) nelle attività di pesca marittima, il settore primario ha registrato una riduzione complessiva del 4,3% e fornito un contributo negativo alla crescita del prodotto interno lordo di 0,5 punti. Per quanto riguarda le attività non agricole, i risultati migliori sono stati ottenuti dal settore energetico che ha visto una crescita del 16,4% (rispetto al 5,3% del 2018). Il settore terziario poi ha mantenuto il suo ruolo di sostegno alla crescita economica del Paese, con un progresso del 3,2%.
La crescita dell’economia è stata trainata, anche nel 2019, dalla domanda interna nonostante la relativa decelerazione. La domanda interna è infatti aumentata solo del 2,5% (rispetto al +3,9% registrato nel 2018), limitando così il suo contributo alla crescita a 2,7 punti (contro i 4,3 punti dell’anno precedente).Gli scambi con l'estero continuano invece ad avere un impatto negativo sull'andamento dell'economia; tuttavia, la bilancia commerciale ha registrato nel 2019 un disavanzo commerciale leggermente in calo rispetto al PIL (18,5% rispetto al 18,6% di un anno prima). Per quanto riguarda gli equilibri dei conti pubblici, grazie anche all’entrata aggiuntiva di 4,4 miliardi di dirham dovuta alle privatizzazioni e ad un leggero contenimento della spesa, il governo è riuscito a mantenere il deficit pubblico al 3,7%.
L’anno appena conclusosi ha dunque registrato un generale rallentamento delle dinamiche di crescita, in un contesto comunque di buona gestione delle finanze pubbliche e di solidità dei fondamentali macro-economici. Il 2020, sempre secondo l’HCP, sarà contraddistinto da dati più incoraggianti, con una crescita economica del 3,5%, maggiore dunque rispetto a quella avuta nel 2019, anche grazie ad una ripresa attesa del settore primario. Secondo le stime del FMI, la crescita nel 2020 dovrebbe essere ancor più consistente (+3,7%, per proseguire in maniera sostenuta negli anni successivi, fino ad arrivare al 4,5% nel 2024).
Il tessuto economico del Marocco è caratterizzato prevalentemente da piccole-medie imprese che però spesso fanno fatica a competere sul mercato a causa di alcuni fattori disincentivanti: alto livello di corruzione, mancanza di manodopera qualificata e limitati investimenti nel capitale umano del Paese, impatto dell'economia informale sulla competitività delle imprese. Al contrario, il sistema finanziario marocchino è stabile e di buon livello. Il settore bancario marocchino è il più sviluppato nel Nord Africa e tra i più avanzati nella regione MENA: nel Paese operano 19 banche e 3 dei principali gruppi bancari (Banque Centrale Populaire, Attajariwafa Bank e BMCE Bank of Africa) detengono una quota di mercato pari a oltre il 65%. Il Marocco risulta gradito agli investitori internazionali grazie a credibili piani di sviluppo settoriali, alla stabilità politica e alla prossimità geografica con l’Europa e con il resto del continente africano. Nel rapporto Doing Business 2020, il Paese ha guadagnato la 53ma posizione nella classifica mondiale, con un salto di ben 7 posti rispetto all'anno precedente. Il Regno mantiene la 3° posizione sia nell'ambito della regione dell'Africa del Nord e del Medio Oriente (MENA), sia tra i Paesi dell'intero continente africano. Anche il World Investment Report (UNCTAD) conferma questo trend collocando il Marocco al 4° posto nella classifica dei 5 paesi africani che hanno attirato il maggior numero di investimenti esteri diretti (IDE) nel 2018.