Quadro macroeconomico (HONG KONG)
La crisi pandemica ha avuto un notevole impatto sull’economia di Hong Kong, che ha sofferto gli effetti recessivi del prolungato isolamento, a partire dalla riduzione delle esportazioni, dei consumi interni e degli investimenti esteri.
Il Governo regionale ha varato numerosi interventi per sostenere la ripresa economica. La rimozione di tutte le restrizioni anticovid e la ripresa della mobilità interna e internazionale hanno contribuito al rilancio cittadino che, tuttavia, è stato in parte influenzato dal contesto esterno. Le tensioni geopolitiche globali e l’andamento dell’economia cinese hanno influito, frenando il ritmo del recupero. Nel dicembre 2023 Moody’s ha declassato l’outlook su Hong Kong da stabile a negativo, all’indomani dell’analogo provvedimento annunciato a carico della Cina continentale, pur confermando il rating di Aa3 (il quarto migliore possibile).
Le Autorità locali hanno rivisto al ribasso le stime sul PIL annuale per il 2024, dal 5 al 3,4%, dopo la recessione del 2023. Hanno inoltre confermato un deficit fiscale di oltre 100 miliardi di HKD (circa 12 miliardi euro), pari quasi al doppio delle previsioni di inizio anno fiscale, con riserve in valuta estera ridottesi al minimo importo degli ultimi dieci anni. Il tasso di disoccupazione si attesta al 3%, confermando la mobilità del mercato del lavoro; in tema di interscambio, le esportazioni restano influenzate dalla contrazione della domanda esterna, dagli alti tassi di interesse e dal tasso di cambio (ancorato al dollaro americano) ancora sfavorevole.
Per il 2024 il FMI stima una crescita del 2,9% tenuto conto del moderato aumento dei consumi interni e della prevedibile decisione governativa di alleggerire gradualmente le misure fiscali a supporto della ripresa.
La città ha una burocrazia agile ed efficiente, regole certe e una tassazione agevolata. L'adozione di metodi internazionali nella gestione degli affari, la diffusione della lingua inglese e l'ambiente favorevole all'innovazione tecnologica assicurano il rinnovo di continue opportunità nel settore degli scambi, degli investimenti e del reclutamento di personale qualificato. Queste caratteristiche contribuiscono a rendere il mercato di Hong Kong ancora molto appetibile per gli investitori stranieri.
Il settore trainante dell'economia è quello terziario, che rappresenta circa il 93,6 % del PIL. In questo ambito, i più importanti settori dell'economia sono la finanza e le assicurazioni (21,3% del PIL), la pubblica amministrazione e i servizi sociali (20,4%), il commercio all'ingrosso e al dettaglio (19,4%), il real estate e i servizi professionali (9,1%), i servizi postali, di magazzinaggio e di trasporto (7,35%).
Hong Kong è una piattaforma di eccellenza per le relazioni con la Cina continentale e il resto del mondo. I legami economici tra Hong Kong e la Cina si sono progressivamente intensificati negli anni. L’integrazione economico-commerciale è favorita principalmente dall’ Accordo di Libero Scambio Hong Kong - Repubblica Popolare Cinese (CEPA) del 2003 che comporta l’esenzione dai dazi per una gamma di prodotti in possesso dei requisiti di origine posti dal CEPA e la graduale liberalizzazione di diversi settori di attività. Sin dall’inizio degli anni ’80 la Cina si attesta il principale fornitore di beni della Regione Amministrativa Speciale. In tale contesto, Hong Kong svolge un importante ruolo di polo commerciale tra la Cina e il resto del mondo: nel 2022, il valore delle merci riesportate attraverso Hong Kong da e verso la Repubblica Popolare Cinese è stato di circa 490 miliardi di USD, pari all'85,4% del valore commerciale totale di riesportazione di Hong Kong. Inoltre, Hong Kong rappresenta la principale piattaforma offshore per il commercio internazionale del Renminbi (RMB).
Hong Kong occupa inoltre una posizione centrale nel quadro del piano di integrazione della “Greater Bay Area” (GBA/Guangdong - Hong Kong - Macao), lanciato nel 2019 dal Governo centrale con l’obiettivo di trasformare nove città della regione del Guangdong in Cina continentale e le due Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao, in un nuovo "hub" globale di sviluppo finanziario, tecnologico, industriale, manifatturiero, turistico e culturale.