Quadro macroeconomico (NIGERIA)
Il Nigerian Bureau of Statistics (NBS) ha reso noto che nel 2022 il PIL e' sceso dello 0,1% rispetto al 2021. Secondo le stime del NBS nel 2023 la ripresa della domanda interna ed un miglior andamento del settore "oil" consentiranno una crescita del PIL stimata al 3%. Un importante segnale positivo nel 2022 è venuto dall’agricoltura, trascurata per decenni, che ha registrato una crescita del 1,4% confermando le enormi potenzialità di un settore individuato come prioritario dal Presidente Buhari e ritenuto in grado di assorbire gran parte della disoccupazione, principale piaga del Paese e causa della diffusa criminalità. Gli introiti del settore petrolifero, principale risorsa del Paese da cui dipendono la quasi totalità delle entrate valutarie pari a circa l'82% e che finanziano oltre il 70% del bilancio statale. La valuta nazionale (Naira) si e' ulteriormente deprezzata nei confronti del dollaro americano passando da 402 Naira per dollaro nel 2022 a 475 naira nel 2022. L'inflazione nel 2022 e' stata pari al 22% in forte peggioramento rispetto al 15,6% dello stesso periodo del 2021. L'aumento dei prezzi e' stato causato dall'introduzione dell'IVA e dalla svalutazione della Naira. E’ cresciuto il tasso di disoccupazione (35.8% nel 2022 contro il 33,3 del 2021). Questi valori, uniti al tasso d’inflazione, hanno drasticamente portato il “Misery Index” della Nigeria a 62,79 del luglio 2022 contro il 59,4 del dicembre 2021 (al nono posto dietro al Brasile). La corruzione, in miglioramento grazie all’azione del Governo Buhari che ne ha fatto uno dei punti centrali dell’agenda politica, rimane elevata e rappresenta un ulteriore elemento di criticita’.