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Quadro macroeconomico (CANADA)

Il Canada è un paese a reddito elevato, ricco di risorse naturali, la cui economia è fortemente integrata con quella degli Stati Uniti. Essi rappresentano sia il principale Paese fornitore, con circa il 49% delle importazioni, sia il principale Paese di destinazione delle esportazioni, con una quota pari al 77,7% del totale. 

Fino a prima della crisi economica conseguente alla pandemia, il sistema economico si trovava in una fase di espansione e il Prodotto Interno Lordo era in crescita da diversi anni: +3% nel 2017, +2,8% nel 2018, +1,9% nel 2019. Nel 2020, in seguito agli effetti della pandemia, il PIL è diminuito del -5,2% ed è tornato in territorio positivo con +4,5% nel 2021 e +3,1% nel 2022.  Dal punto di vista macroeconomico, il 2023 non ha rappresentato un anno particolarmente brillante per il Canada. La crescita del PIL dovrebbe attestarsi tra l’1% e l’1.5%, in netta diminuzione rispetto al 2022, ma con un risultato migliore rispetto alle aspettative. Le misure di politica monetaria restrittiva, finalizzate alla riduzione dell’inflazione, hanno iniziato negli ultimi mesi a riavvicinare l’indice dei prezzi al consumo al target del 2%.

Infatti, dal 2022, per far fronte ai fenomeni inflattivi, la Banca Centrale ha impresso una decisa stretta monetaria innalzando a più riprese il tasso di interesse di riferimento fino a portarlo dallo 0,25% al 5%. Nel mese di giugno 2024, per la prima volta in 4 anni la BoC ha abbassato il tasso di interesse di 25 punti percentuali, portandolo al 4,75%. I risultati sono significativi - il tasso di inflazione annuale, dopo aver toccato l’8,1% a giugno 2022, si è andato gradualmente riducendo fino ad attestarsi al 2,7% di aprile 2024.

La decisione era attesa da tempo e apre la strada ad ulteriori tagli, giustificati tanto dalla graduale normalizzazione dell’inflazione, quanto dal persistere di una crescita economica tiepida, che potrebbe invece essere migliorata con la diminuzione dei tassi d’interesse e la conseguente iniezione di fiducia nei consumatori. La prossima decisione è prevista per fine luglio e qualora la Bank of Canada dovesse decidere di proseguire con la riduzione del tasso di riferimento potrebbero rilevarsi aumenti nella spesa al consumo e negli investimenti, favoriti dalla riduzione del peso dei debiti (soprattutto degli elevati interessi sui mutui). Invero, i consumatori canadesi, preoccupati con gli elevati tassi di interesse, hanno diminuito i propri acquisti negli ultimi due anni: la spesa pro capite in beni è calata per 10 trimestri consecutivi.

L’economia canadese ha registrato una lieve ripresa nel primo trimestre del 2024, dopo i risultati poco soddisfacenti seconda metà dello scorso anno. La crescita del PIL nel primo trimestre, pari all’1,7% (+0,4% nel primo trimestre dell’anno rispetto all’ultimo trimestre del 2023) e trainata dal costante aumento della popolazione, è stata tuttavia più lenta di quanto previsto (inferiore alla previsione della BoC del 2,8% e alle stime degli economisti del 2,2%).

Produttività

La produttività del lavoro delle imprese canadesi è diminuita dello 0,3% nel primo trimestre di quest’anno, dopo un aumento dello 0,2% nel trimestre precedente. La produttività è diminuita in circa la metà dei 16 settori industriali di riferimento, mentre è rimasta sostanzialmente invariata negli altri (es. edilizia, servizi immobiliari, altri servizi alle imprese). Il settore manifatturiero e, in misura minore, i servizi professionali e i servizi amministrativi hanno contribuito al calo complessivo della produttività. Nello stesso periodo, la retribuzione oraria è aumentata più rapidamente rispetto al trimestre precedente (+1%, rispetto a +0,4%). Di conseguenza, il costo unitario del lavoro delle imprese è aumentato dell'1,3%. Si tratta di una crescita nettamente superiore a quella osservata nel trimestre precedente (+0,2%).

La produttività stagnante continua a rappresentare uno dei principali limiti dell’economia canadese e uno degli ostacoli più significativi per la crescita di medio periodo. Il Canada investe nella ricerca e sviluppo solo circa l’1,6% del suo PIL annuo, in calo rispetto a oltre il 2% nel 2017, e questa è probabilmente una delle principali ragioni alla base della scarsa crescita della produttività nel Paese e del conseguente scarso aumento del PIL pro capite.

Il tasso di disoccupazione in Canada è salito al 6,2% nel maggio 2024 dal 5,7% di gennaio dello stesso anno, il più alto da ottobre 2021, e in linea con le aspettative del mercato. La popolazione disoccupata è aumentata da 28.000 a 1.365 milioni.

Commercio Internazionale

Nel settore del commercio internazionale, il Canada esporta più di quanto importa, a differenza di quanto accadeva fino al 2020. Si può, quindi, affermare che la politica commerciale canadese, caratterizzata da una posizione di apertura verso le tre grandi direttrici atlantica, pacifica e panamericana con l’obiettivo di ridurre il deficit nel saldo della bilancia commerciale ha prodotti i suoi effetti positivi. Infatti, oltre al CETA, che si trova in regime di applicazione provvisoria dal 2017, si sono aperte nuove prospettive commerciali verso il Pacifico, grazie all'entrata in vigore (avvenuta il 30 dicembre 2019) del Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership (CPTPP). Il "nuovo NAFTA", il Canada-United States-Mexico Agreement (CUSMA), è stato inoltre firmato lo scorso novembre ed è in vigore dal 1° luglio 2020. 

Ultimo aggiornamento: 27/06/2024