Relazioni internazionali (ARABIA SAUDITA)
Dal punto di vista geopolitico, il Paese detiene una posizione di centralità nell’area MENA, legata al ruolo di custode delle due città sante di Mecca e Medina, al taglio della sua economia e al possesso di una rilevante quota delle riserve di petrolio (17%) e di gas (4%) a livello mondiale. Il Regno saudita gode pertanto di una decisiva influenza in seno al Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC), unione economica e doganale tra Arabia Saudita, Bahrein, Emirati, Kuwait, Oman e Qatar, ed in sede OPEC, il “cartello” dei principali Paesi produttori ed esportatori di petrolio, e OPEC+, l'esercizio di coordinamento avviato con la Russia (e altri Paesi non OPEC) sin dal 2016.
Sul piano dei rapporti con le organizzazioni internazionali, l’Arabia Saudita è membro del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale e del WTO (dal 2005). Particolarmente significativo – dal punto di vista del riconoscimento dello status della sua economia – l’ingresso nel G20 sancito dal 2008, di cui l’Arabia Saudita ha tenuto la Presidenza nel 2020.
Il fondatore del Regno, Re Abdulaziz, ha segnato in maniera profonda il suo collocamento internazionale, sancendo un’alleanza con gli Stati Uniti, a partire dall’incontro nel 1945 con il Presidente Roosevelt a bordo della USS Quincy nel canale di Suez. I due stabilirono che in cambio della sicurezza del Regno garantita dagli Stati Uniti le compagnie petrolifere americane avrebbero potuto accedere ai ricchi giacimenti petroliferi sauditi. Il rapporto privilegiato con gli Stati Uniti si è consolidato nel tempo con un Accordo di difesa, sottoscritto nel 1951, ed un Accordo di cooperazione economica (prevista la US-Saudi Arabian Joint Economic Commission), siglato nel 1974.
Pur rimanendo gli USA un partner di riferimento imprescindibile, in tempi recenti l'Arabia Saudita ha intensificato i rapporti con la Cina, divenuta il primo partner commerciale ed il primo importatore di greggio saudita, e mira a diversificare ulteriormente la rosa dei partner internazionali, sfruttando la sua collocazione al centro delle rotte commerciali tra Asia, Medio Oriente, Africa ed Europa.
Con l’Italia, il rapporto di amicizia è di lunga data, risalendo all’instaurazione di relazioni diplomatiche fin dagli anni Trenta del Novecento. L’Arabia Saudita, oltre che partner commerciale di rilievo per il nostro Paese, è un interlocutore politico importante in considerazione del suo ruolo nella gestione dei principali teatri di crisi regionale. Il partenariato bilaterale potrebbe ulteriormente rafforzarsi, qualora si finalizzasse un accordo di libero scambio tra l’Unione Europea ed il Consiglio di Cooperazione del Golfo.
Rispetto al conflitto russo-ucraino, il Regno ha votato a favore delle risoluzioni dell'Assemblea Generale di condanna dell'invasione russa in allineamaneto con i partner occidentali, manentendo pero' una certa equidistanza. Non si e' infatti interrotta la cooperazione con la Russia in ambito OPEC+. Nonostante le pressioni internazionali, da parte saudita si continua a mantenere una produzione petrolifera giornaliera al di sotto del pieno potenziale, puntando a stabilizzare il prezzo del greggio sul medio termine, avendo beneficiato del rialzo sperimentato nel 2022 (Brent a 100 USD) e subito il ridimensionamento nel 2023 (80 USD).
Rispetto alla crisi fra Israele e Gaza, Riad ha assunto una posizione profilata, con il Ministro degli Esteri saudita Principe Faisal che coordina l'azione diplomatica a livello regionale, nel quadro Lega Araba ed Organizzazione della Conferenza Islamica, per sensibilizzare un cessate il fuoco sostenibile e l'accesso dell'aiuto umanitario nella Striscia. Il principale problema che attanaglia la sicurezza nazionale saudita rimane il conflitto in Yemen, dove continua il confronto militare tra i ribelli Houthi ed il legittimo Governo yemenita riconosciuto dalla comunità internazionale. Per effetto della crisi tra Israele ed Hamas, desta preoccupazione l’azione degli Houthi di ostruzione della libera navigazione sul Mar Rosso.