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Politica interna (SERBIA)

La Serbia prosegue il suo percorso di adeguamento delle istituzioni, dell’amministrazione pubblica e dei rapporti con i cittadini (tutt’ora fortemente condizionati dalla maggioranza politica al potere) agli standard europei, nel quadro del processo di adesione all'UE.

Sul piano interno l'obiettivo dichiarato rimane il rafforzamento dello stato di diritto (attraverso le necessarie riforme del sistema giudiziario, dell’anti-corruzione e per il funzionamento dei media) e, su quello esterno, la priorità è data allo sviluppo della cooperazione regionale e al Dialogo con l'ex Provincia Autonoma del Kosovo, la cui indipendenza non è ancora riconosciuta da Belgrado.

A seguito delle elezioni politiche del giugno 2020, boicottate da parte dell'opposizione democratica, è stata ulteriormente consolidata la posizione del partito di maggioranza (SNS), a discapito di tutte le realtà politiche di opposizione, con la sola eccezione dei partiti di rappresentanza delle minoranze nazionali, tutelate dalla Costituzione. 

Il 2 maggio 2024 la Serbia ha formalizzato il nuovo Governo, a seguito delle elezioni del dicembre 2023, che hanno visto la vittoria del partito di maggioranza, che ha staccato di 23 punti percentuali la coalizione di opposizione “La Serbia contro la violenza” che si è piazzata al secondo posto. Il nuovo Esecutivo è guidato da Miloš Vučević (già vicepremier e Ministro della Difesa nel precedente esecutivo), mentre l’ex premier Ana Brnabić ricopre ora il ruolo di speaker dell’Assemblea nazionale. La nuova squadra di Governo, composta da 31 membri (di cui la maggior parte espressione dell’SNS), è formata per un terzo da nomi nuovi che non figuravano nell'ultimo governo di Ana Brnabic.  Otto i nomi nuovi e dieci le donne con incarichi di governo.

Ultimo aggiornamento: 16/05/2024