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Relazioni internazionali (EGITTO)

La politica estera egiziana è incentrata sulla promozione della stabilità regionale, nonché sulla ricerca di soluzioni politiche alle crisi che affliggono diversi paesi dell'area mediorientale e africana e per la salvaguardia della loro unità, sovranità, integrità territoriale e indipendenza, da perseguire attraverso un rafforzamento delle istituzioni statali e delle capacità militari. Al tempo stesso, l'Egitto è impegnato in un'azione di progressiva diversificazione dei propri partenariati internazionali, nella quale nuovi partner si affiancano agli alleati tradizionali.

L'Egitto gioca storicamente un ruolo di primo piano nella ricerca di una soluzione alla questione palestinese e nel processo di pace in Medio Oriente. E’ stato il primo paese arabo ad aver concluso, nel 1979, un trattato di pace con Israele. Ha rapporti di particolare intensità con Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, che detengono depositi di lungo termine presso la Banca Centrale egiziana del valore di 7,5 e 5,7 miliardi di dollari rispettivamente. L'Egitto guarda con sempre maggiore interesse all'Africa, con l'obiettivo sia di prevenire minacce dirette alla propria sicurezza (soprattutto nell'area del Corno e del Mar Rosso) sia di trovare nuovi spazi di cooperazione economica e commerciale (con particolare attenzione al bacino del Nilo). All'interno di un meccanismo negoziale coordinato dall'Unione Africana, Egitto, Etiopia e Sudan sono attualmente impegnati in un difficile negoziato sul riempimento e la gestione della Grand Ethiopian Renaissance Dam (GERD), che Addis Abeba sta costruendo lungo il Nilo Azzurro e che è destinata a diventare la più grande diga del continente africano.  

L’Egitto è inoltre particolarmente attivo nella crisi libica, considerata dal Cairo come una questione di sicurezza nazionale, alla luce del confine di circa 1.200 km che lo separa dalla Libia, difficilmente controllabile per la sua natura desertica, nonché degli intensi rapporti (economici e sociali) con il vicino occidentale. L’Egitto è parte del Processo di Berlino e partecipa attivamente ai gruppi di lavoro stabiliti in tale ambito per cercare di sostenere l’azione di mediazione tra le parti libiche svolta dalle Nazioni Unite.

In seguito allo scoppio della crisi pandemica da COVID-19, nel maggio 2020 le Autorità egiziane hanno richiesto l’assistenza finanziaria del Fondo Monetario Internazionale. Questa si è sostanziata nella sottoscrizione di un Rapid Financing Instrument (RFI) da $ 2,8 mld ed uno Stand-By Agreement (SBA) da $ 5,2 mld. In materia rilevano altresì i depositi presso la Banca Centrale d’Egitto intestati a Paesi del Golfo (GCC), che complessivamente ammontano a $ 17,2 mld: le somme in scadenza nel corso del 2020 ($ 11,6 mld) sono state confermate.

 

Ultimo aggiornamento: 05/01/2021