Relazioni internazionali (TURKMENISTAN)
Lo “status” di neutralità del Turkmenistan - sancito ufficialmente dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1995 - continua a rappresentare il caposaldo della politica estera del Paese. Si registrano peraltro segnali di maggiore apertura ai rapporti internazionali, e nel 2012 vi è stata una “hosting diplomacy” particolarmente dinamica, con lo svolgimento ad Ashgabat di importanti appuntamenti multilaterali, come il Vertice CSI tenutosi il 5 dicembre 2011 e riunioni internazionali organizzate d’intesa con OSCE e agenzie delle Nazioni Unite (come ad esempio quelle dedicate al problema dei rifugiati nel mondo islamico e all’Afghanistan) diversi dai temi, più tradizionali per la politica estera turkmena, dell’energia (nel settembre scorso il Turkmenistan ha proposto di istituire un gruppo di esperti in ambito ONU per la definizione di una normativa internazionale sulla sicurezza delle infrastrutture di trasporto energetico). Da segnalare anche la partecipazione ad incontri multilaterali all’estero (Summit della SCO di Pechino e Rio+20), e un rilevante attivismo diplomatico bilaterale, rivolto soprattutto alla Turchia (destinazione della prima visita di Berdymuhamedov dopo la rielezione), all’Iran e alla Cina. Improntati ad un buon vicinato i rapporti con gli altri Paesi della regione, Kazakistan, Uzbekistan e Afghanistan, alla cui stabilizzazione Ashgabat è interessata a contribuire mediante la partecipazione sul piano bilaterale a programmi di sviluppo socio-economico (fornitura di elettricità e collegamenti ferroviari). La diversificazione dei mercati per l'esportazione del gas continuera' in igni caso a rappresentare la priorita' per la politica economica e per la politica estera del governo turkmeno.
Altalenanti i rapporti con la Russia, sebbene appaiano crescenti i segnali che tenderebbero ad evidenziare una reciproca volontà di distensione. Si collocano in questa direzione il rientro di MTS – il colosso russo della telefonia mobile - sul mercato turkmeno, dal quale era stato espulso nel dicembre 2010 con la sospensione della licenza, e la ripresa dei contatti politici ad alto livello. Rimangono tuttavia forti le divergenze in materia energetica, anche in relazione al progetto transcaspico. Il Turkmenistan resta totalmente estraneo ai progetti di integrazione regionale promossi da Mosca, non avendo accettato di sottoscrivere nemmeno l’Accordo sull’istituzione di un’Area di Libero Scambio.
Difficoltà, nonostante l’intensificazione in questi anni nei rapporti con l’Unione Europea, si sono di recente registrate nel dialogo con Bruxelles, cui da parte turkmena vengono attribuite responsabilità per lo stallo nei negoziati per il gasdotto trans-caspico. Nell’aprile 2009 il Parlamento Europeo ha dato luce verde all’adozione di un’intesa interinale (entrata in vigore il 1° agosto 2010) sulle clausole commerciali dell’Accordo di Partenariato di Cooperazione firmato nel 1998 e a lungo bloccato da parte europea. La Strategia per l’Asia Centrale costituisce uno dei principali formati dell’interazione euro-turkmena. Il Paese è stato destinatario di interventi finanziati attraverso il Programma comunitario “Tacis” ed è stato incluso tra i beneficiari delle previdenze del nuovo strumento finanziario di Cooperazione per il periodo 2007-2013. Recentemente è stato inoltre aperto ad Ashgabat un Ufficio della Delegazione UE.
Ashgabat mantiene rapporti di collaborazione con le principali Istituzioni Finanziarie Internazionali, con numerosi Organismi ed Agenzie delle Nazioni Unite (in Turkmenistan ha sede il Centro per la Diplomazia Preventiva in Asia Centrale) e con l’OSCE. Non si registrano interventi di rilievo da parte della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale.