Quadro macroeconomico (UCRAINA)
Con riferimento al 2021
In base ai dati forniti dalla Banca Nazionale d'Ucraina, l'economia ucraina ha registrato nel 2021 una crescita del PIL del 3% rispetto all'anno precedente, trainata principalmente dal buon andamento dei settori agricolo, siderurgico, delle infrastrutture e delle costruzioni.
La produzione industriale e' cresciuta dell'1.1 %, l'inflazione e' stata pari al 10% (aumentando ulteriormente rispetto al 2020 quando si assestava al 6,2%), mentre la disoccupazione e' risultata al 9,8%. La moneta locale si e' rivalutata dell'11% rispetto all'euro. Il debito estero in rapporto al PIL e' diminuito dall'80,7% al 64,6% e sono altresi' positivi i dati relativi all'interscambio complessivo dell'Ucraina con un aumento sia delle esportazioni (38,4%) che delle importazioni (34%) rispetto al 2020. Nel corso dei primi 10 mesi del 2021, gli investimenti diretti esteri sono aumentati di circa 9 miliardi di USD rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
In base ai dati forniti da questo Servizio Statistico Statale (UKRSTAT), i principali mercati per le esportazioni ucraine sono la Cina (11,8%), la Polonia (7,7%), la Turchia ( 6.1%), l'Italia (5,1%) - che figura dunque al quarto posto - e la Russia (5 %) mentre le principali importazioni ucraine provengono da Cina (15.1%), Germania (8,6%), Russia (8,4%), Polonia (6,8%), Bielorussia (6,6%), Stati Uniti (4,6%), Turchia (4,5%) e Italia ( 3,7%).
Per il 2021 la Cina si e' confermata in cima alla classifica dei principali Partner commerciali di Kiev, superata tuttavia in maniera aggregata dall'UE a testimonianza di una crescente integrazione dell'economa ucraina nello spazio economico europeo grazie alle opportunita' offerte dall'entrata in vigore dell'Accordo di Associazione e Libero Scambio tra l'UE e l'Ucraina nel 2017 e con la liberalizzazione dei visti. E' invece in costante diminuzione l'interscambio con la Russia scivolata ormai al terzo posto.
Con riferimento al 2022
Il conflitto in corso, scoppiato il 24 febbraio u.s. con l'aggressione militare su larga scala russa, ha causato un crollo dell'economia ucraina destinato ad avere conseguenze molto pesanti sul futuro del Paese. Nelle stime del FMI, nel 2022 il PIL ucraino potrebbe subire un crollo del 35% nel 2022 nell'ipotesi di un conflitto prolungato. Ancora piu' pessimistiche le stime della Banca Mondiale (BM) che ipotizza quasi un dimezzamento del PIL (-45%) nel 2022 con previsioni disastrose sui dati delle principali voci economiche. Le esportazioni dovrebbero registrare un crollo dell'80% a fronte di una riduzione leggermente piu' contenuta delle importazioni (-70%). Sempre nelle previsioni della BM, il debito pubblico dovrebbe salire al 90,7%, l'inflazione attestarsi almeno al 15% ed almeno il 20% della popolazione potrebbe trovarsi sotto la soglia di poverta' e piu' della meta' delle societa' ucraine saranno costrette a cessare la loro attivita' entro la fine dell'anno nell'ipotesi di un conflitto prolungato.
Da quanto sopra emerge in definitiva un quadro macroeconomico assai compromesso del Paese che anche dopo la fine della guerra verosimilmente dovra' dipendere in maniera sostanziale dagli aiuti internazionali.