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Relazioni internazionali (UZBEKISTAN)

L'Uzbekistan è il Paese più popoloso dell'Asia centrale. Nella sua lunga permanenza al potere l’ex Presidente Karimov è riuscito a mantenere un sostanziale equilibrio nei rapporti con i principali protagonisti sulla scena internazionale. Il suo successore, il Presidente Mirziyoyev, ha ripreso i tradizionali principi della politica estera uzbeka: perseguimento della pace e risoluzione delle controversie attraverso il dialogo, rispetto del diritto internazionale, non interferenza negli affari interni di altri Stati, inviolabilità delle frontiere, equidistanza da ogni alleanza politica e militare; nessuna base militare straniera sul territorio uzbeko; nessuna partecipazione delle Forze Armate uzbeke ad operazioni di peace keeping all’estero.

Il Presidente Mirziyoyev ha tuttavia inaugurato una politica di buon vicinato con i Paesi limitrofi, con i quali invece il suo predecessore aveva rapporti più difficili. Si ritiene infatti che l’Asia Centrale sia non solo una regione con cui si condividono interessi primari (sicurezza, ambiente, sviluppo, infrastrutture), ma anche un partner economico indispensabile. Il rapporto bilaterale più importante (in termini di commercio, investimenti e diaspora) è senz’altro quello con il Kazakhstan. Con il Kirghizistan la diplomazia uzbeka ha lavorato con buon successo sulla delimitazione dei confini (conclusa all’85%). Anche i rapporti con il Turkmenistan, elevati a livello di partnership strategica, hanno fatto registrare un sostanziale rafforzamento. Il Tagikistan è il Paese con cui è più evidente il miglioramento delle relazioni, che all’epoca di Karimov erano estremamente tese. Sono stati aperti numerosi punti di frontiera, è stato eliminato l’obbligo del visto per soggiorni brevi, sono stati inaugurati voli diretti tra le due capitali, è ripresa la collaborazione in campo energetico (gas uzbeko in cambio di energia idroelettrica tagika) e di sicurezza. Anche sulla diga di Rogun Tashkent ha ritirato le proprie riserve accettando il progetto.

Un altro positivo sviluppo è l’impegno di Tashkent a favore della stabilizzazione e della piena integrazione dell’Afghanistan nell’area centroasiatica. Un rapporto che sotto Karimov era stato impostato solamente sotto il profilo difensivo della sicurezza è ora visto come una sfida politica ed una opportunità economico-commerciale. Tashkent sostiene gli sforzi di pacificazione dell’Afghanistan ed ha profuso notevoli sforzi per favorire il dialogo a livello internazionale (Conferenza di Tashkent nel marzo 2018) e inter-afghano (ha offerto Samarcanda come sede di auspicati colloqui Governo-talebani). Anche dopo la caduta di Kabul continua il dialogo tra Uzbekistan ed Afghanistan per prevenire una crisi umanitaria in Afghanistan ed assicurare pace e stabilità all’area. A tale fine la diplomazia uzbeka nel luglio 2022 ha ospitato una nuova Conferenza internazionale per tenere viva l’attenzione della comunità internazionale sul dossier afghano.

In relazione alla guerra in Ucraina l’Uzbekistan mantiene una posizione ufficiale di neutralità, pur essendo molto cauto rispetto a qualsiasi comportamento che potrebbe antagonizzare la Russia.

Per quanto riguarda i nuovi corridoi di trasporto, il Paese pone attenzione alle iniziative legate alla One Belt One Road, la quale con piani di investimento porterebbe ad un significativo miglioramento delle esistenti infrastrutture ereditate dall'Unione Sovietica, ma anche al rafforzamento della connettività con l’Europa attraverso il Caspio ed il Caucaso. Russia e Cina rimangono i principali Partner economici dell’Uzbekistan, sia in termini di commercio sia di investimenti diretti.

Ultimo aggiornamento: 22/07/2022