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Quadro macroeconomico (KIRGHIZISTAN)

Il quadro macroeconomico del Kyrgyzstan è stato caratterizzato nel 2016 da un’accelerazione del PIL che ha raggiunto un 3,8% di crescita complessiva, a fronte di un 3.5% dell’anno precedente.  Le famiglie hanno tuttavia subito un declino significativo del potere di acquisto nel 2015-2016, ma si prevede un aumento del reddito familiare nel 2017, sostenuto da una modesta ripresa russa e da un apprezzamento del rublo, come risultato della moderata crescita del prezzo del petrolio. Nel 2017-2018 è prevista una crescita dell’economia pari al 3,6%, supportata da una ripresa russa (essenziale anche per le rimesse degli emigrati nella Federazione).

Il tasso di inflazione e’ risultato pari a 0.5%, principalmente grazie all’apprezzamento del Som, il quale, dopo una caduta del 30% del suo valore sul dollaro l’anno precedente,  nel 2016 si e rivalutato dell’11%, trascinato dalle analoghe riprese di Rublo e tenge kazako. Si prevede una crescita dei prezzi del 2017 dovuta a una modesta ripresa della domanda interna, un aumento dei prezzi di consumo e un aumento del prezzo del petrolio. Nel 2018 le previsioni mostrano una diminuzione dell’inflazione dovuta a un rallentamento dell’economia cinese.

Nel 2015 il deficit e stato pari all’ 1,5% del PIL. Dopo essere cresciuto fino al 5,4% nel 2016, il deficit sta scendendo nel 2017 verso il 4,8%. Il deprezzamento del Som ha portato a un aumento del rapporto debito/pil, pari al 66% nel 2015, rispetto al 52.3% alla fine del 2014. In caso di difficolta finanziarie è probabile che le autorità kirghise  cerchino accordi bilaterali con la Russia piuttosto che con istituzioni finanziarie multilaterali.

Il paese tuttavia e' stato caratterizzato nel 2016 da alcune fragilità: eccessiva dipendenza dall’esportazione di un’unica risorsa mineraria (l’oro) caratterizzata da prezzi volatili, difficolta ad attrarre investimenti stranieri, vulnerabilità agli shock esogeni e alle difficolta congiunturali dei principali partner, Russia e Kazakhstan in primis.

Sussiste la possibilità per il governo kirghiso di attingere al fondo di sviluppo russo-kirghiso (1 miliardo di dollari) per finanziare importanti progetti, in particolare nel settore dei macchinari agricoli

Le previsioni di sviluppo nel 2017 rimangono comunque incerte, data la dipendenza del paese dal prezzo dell’oro, assai volatile, e dalla ripresa dell’economia russa,  che garantisce un flusso di rimesse ai cittadini del paese, dopo un crollo del 30% dell’anno precedente. Inoltre il successo economico dipenderà dalla capacita del paese di attuare alcune indispensabili riforme, con particolare riguardo alla normativa anti-riciclaggio e il contrasto al finanziamento di gruppi terroristici, quest'ultima necessaria per evitare il blacklisting del Paese da parte del gruppo Euroasiatico sulla lotta al finanziamento al terrorismo, che determinerebbe una pericolosa esclusione del sistema bancario del Paese dai circuiti finanziari regionali e internazionali.

Ultimo aggiornamento: 28/07/2017